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domenica 7 dicembre 2008

peggio che nel 2007

In Italia nel 2008 si vive peggio che nel 2007: è il principale dato che emerge dall' “Indagine sulla qualità della vita nelle province italiane” firmata da Italia Oggi (decima edizione, realizzata da Augusto Merlini e da Alessandro Polli, Dipartimento di Teoria economica e metodi quantitativi dell’Università La Sapienza di Roma).
In marcato arretramento rispetto al 2007 il numero di province in cui la qualità della vita è buona o almeno sufficiente e un parziale peggioramento nei grandi centri urbani del nord. Sono questi i principali risultati dell’indagine. Davanti a tutti Siena, dove si sta meglio, mentre quella di Agrigento è la provincia dove si vive peggio. A determinare le posizioni è una valutazione complessiva su diverse voci, tra cui Affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, servizi, tempo libero e tenore di vita. Dopo un triennio durante il quale si erano manifestati chiari segnali di deterioramento (54 le province in cui la qualità della vita era risultata scarsa o insufficiente nel 2005, 48 nel 2004 e 46 nel 2003) e la parziale inversione di tendenza del biennio 2006-2007, con 45 province nel 2006 e 46 province nel 2007, quest’anno in ben 55 la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente, il peggiore dato degli ultimi 6 anni.
Nella classifica del 2008 si trovano nei gruppi 3 (scarsa qualità della vita) e 4 (insufficiente qualità della vita) ben 12 province del nord ovest, 3 nello scorso anno, di nuovo nessuna provincia del nord est, 9 province del centro contro le 7 del 2007 e 34 province del sud, 36 della passata edizione dell’indagine. Segno che, a fronte di una sostanziale stabilità della situazione sul versante della qualità della vita nel nord est, centro e Mezzogiorno, assistiamo quest’anno ad un vero e proprio crollo del nord ovest. La spaccatura tra Italia centro settentrionale e Italia meridionale non si attenua, e si accompagna ad una nuova frattura, tra nord ovest e nord est del Paese.
Se si esamina il quadro relativo ai grandi centri urbani, la situazione non cambia: qualità della vita in lieve peggioramento nei centri urbani dell’Italia settentrionale, netto miglioramento per la capitale e una situazione essenzialmente statica per Napoli. Torino, rispetto allo scorso anno, cede 12 posizioni e scivola al 50esimo posto nella classifica generale, evidenziando del resto una debolezza che, come si è detto in precedenza, caratterizza tutto il nord ovest, quindi anche i grandi sistemi urbani. Milano si attesta sulle stesse posizioni dello scorso anno, passando dal 29° al 31° posto nella classifica generale. Roma guadagna ben 29 posizioni in classifica e passa dal 58° al 29° posto. Napoli si mantiene su posizioni di coda, passando dal 102° al 101° posto.
Bologna è la provincia meno sicura, agli antipodi c'è invece Matera. Genova conta il maggior numero di borseggi, Modena e Savona il maggior numero di furti d'auto e in appartamento. A Napoli si concentrano le rapine, a Isernia le truffe, a Crotone gli omicidi, a Bologna le violenze sessuali su maggiori di 14 anni a Rimini su minori di 14 anni.
Il disagio sociale è una piaga che colpisce in primo luogo le province di Avellino, Caserta e Trapani. Trieste e Gorizia sono invece i territori in cui il problema si sente meno. Gli infortuni sul lavoro capitano soprattutto a Rimini, i suicidi o tentativi di suicidio si concentrano a Vercelli e Trieste. Il più alto tasso di disoccupazione si ha a Palermo, il più alto numero di minori denunciati a Messina.
La provincia di Aosta è quella che offre più servizi ai cittadini. Fanalino di coda Prato. Siracusa è la provincia che mette a disposizione più insegnanti, Grosseto più medici ospedalieri, Crotone più posti letto nei centri di cura.
Per il tempo libero in cima alla classifica c'è Firenze, che è la provincia che conta anche il maggior numero di associazioni. Ancona è al primo posto per l'offerta di palestre, Sondrio per le sale cinematografiche, Parma per le librerie.
Il più alto tenore di vita è a Milano (qui le pensioni medie sono le più alte di Italia, come anche i depositi bancari pro capite), il più basso ad Agrigento. Il prezzo al metro quadro per gli appartamenti si registra a Napoli. Le spese più alte per i consumi si hanno a Belluno.
La disoccupazione si fa sentire soprattutto ad Agrigento; i fallimenti di imprese sono più frequenti a La Spezia. Parma brilla per il suo tasso di occupazione (72,4%). Grosseto conta il maggior numero di imprese registrate.

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