Ascolta radio akalakala!

venerdì 9 marzo 2007

Potter vaffanculo

come vedi t ho postato la trama d un film e 2 poesie di rimbaud, così impari a dire basta assenzio... - alcoolicamente gengio - p.s. il pc da oggi dovrebbe andarer, e ake internet, quindi si ricomincia a palla cn l'attività nel blog e nel group... ciao mimmi!!! dillo anke alla gaia...

L' inferno d'amore e poesia
Un'Opinione di Dea_Eris su Poeti dall'inferno (17 Settembre 2004)


La valutazione di questo autore: *****/*****


Vantaggi: tratta la relazione tra Rimbaud e Verlaine in modo fedele alla realtà
Svantaggi: è un film lento, con scene esplicite quindi vietato ai minori di 14

Lo consiglieresti ai tuoi amici? Sì

Opinione completa
Forse pochi conosceranno questo film, ma molti, per associazione di pensiero, arriveranno dal titolo al parziale contenuto del film, o meglio, ai suoi protagonisti: i poeti maledetti.
Nello specifico, la Holland racconta, attraverso questo film, la relazione tra Paul Verlaine e Arthur Rimbaud, durata due anni tra litigi, assenzio, scandali e... poesia.

E il film inizia con la dichiarazione di ciò che si vedrà:
"Nel settembre 1871 Paul Verlaine, poeta giovane ma già affermato a Parigi, ricevette una lettera dalla provincia, contenente otto straordinarie poesie di un certo Arthur Rimbaud.
Rispose immediatamente così: "Mia cara, grande anima, venga a noi, lei è convocato, lei è atteso".
Ciò che segue è la storia dei due poeti tratta direttamente dalle loro lettere e opere".

Chi non sa nulla della vita di Verlaine e Rimbaud e vuole vedere il film, non prosegua nella lettura.
Per tutti gli altri, per chi già sa cosa successe in quegli anni, per chi lo vuol sapere o quant'altro...continui =)

Il film introduce immediatamente il personaggio di Rimbaud (interpretato dal giovane Leonardo di Caprio) attraverso un lettore fuoricampo che lo descrive tramite le parole che Verlaine scrisse di lui.

In realtà, tutto il film, è un enorme flashback narrativo derivato dall'incontro di Isabelle Rimbaud (la sorella di Arthur) con l'ormai vecchio Paul Verlaine (David Thewlis).
Isabelle raggiunge Verlaine per richiedere tutti i manoscritti del fratello morto, in quanto fu pubblicata un'antologia non autorizzata delle sue poesie, e non voleva che ciò si ripetesse.
Questa richiesta irrita il vecchio poeta che, con la frase "Noi creammo le nostre migliori opere insieme" enfatizza tutto il racconto su quegli anni, parte centrale del film.

Il regista ci catapulta nel 1871, quando Rimbaud arriva a Parigi, a casa di Verlaine.
Molto divertente l'immagine del giovane poeta a confronto con l'educata famiglia borghese, facilmente scandalizzabile e perbenista. Il film prende una piega divertente, sconcertando lo spettatore che si domanderà quanto pazzo in realtà sia stato Rimbaud.
Ospite dei Verlaine, dapprima ruba un crocifisso (per poi tentare di rivenderlo al padre di Mathilde, adolescente moglie di Verlaine), strappa pagine di libri e abbaia ad un cane di ceramica prima di gettarlo tra le fiamme (la sua motivazione: i cani sono tutti sovversivi).
Critica l'opera "La bonne chanson" di Verlaine, raccolta di poesie d'amore dedicate alla moglie, asserendo che l'amore non esiste: deve essere reinventato. E che ciò che prova per la moglie, in realtà, si limita al desiderio sessuale.
La relazione tra Paul e Mathilda, nonostante la nascita del primogenito, comincia a precipitare sempre più velocemente, quanto più i due poeti s'avvicinano e intensificano i loro rapporti.
I litigi si fanno sempre più aspri, Verlaine torna a casa spesso ubriaco, malmenando moglie e figlio.
Nasce in questo periodo il sodalizio più carnale tra i due poeti.
Se vi scandalizzano i baci, le tenerezze, il sesso o semplicemente l'amore omosessuale, non guardate questo film, perchè lascia poco spazio all'immaginazione (è un vietato ai minori di 14 sia per il contenuto piuttosto forte, sia per le scene di nudo integrale sia maschile che femminile).
La prima divisione tra Rimbaud e Verlaine avviene a causa della moglie di quest'ultimo, gelosa del tempo che il marito passava col giovane.
Rimbaud,quindi, torna a casa da madre e sorelle "per migliorare o precipitare", come egli asserisce, mentre Verlaine continua a manifestare atti di violenza dovuti all'assenzio, arrivando perfino a bruciare i capelli di Mathilda.
Ma la passione che unisce i due poeti è troppo forte: si rincontrano nuovamente. Verlaine confessa all'amante d'amarlo;il giovane lo tratta con freddezza fino a trafiggergli la mano con un coltello quasi a richiedergli una dimostrazione del suo amore (Del resto, Rimbaud non dirà mai a Verlaine di amarlo, ma si limitera ad un "ti sono affezionato").
I due passano momenti bellissimi, d'amore, sesso, poesia e assenzio. Verlaine, pur non volendo lasciare la moglie Mathilda cerca di rendere felice Rimbaud, portandolo a vedere il mare, uno dei suoi più grandi sogni.
L'anno del 1873, quando i due soggiornarono a Bruxelles, fu dei più turbolenti.
Verlaine continuava ad avere ripensamenti, a tornare e abbandonare la moglie e il figlio.
E di conseguenza, a tornare e abbandonare Rimbaud. I litigi diventarono sempre più frequenti, culminando nel momento in cui Verlaine spara due colpi di pistola a Rimbaud, quand'egli gli comunica la sua intenzione di tornare a Parigi.("Non esisto se non ho nessuno accanto" [...] "Non ti lascerò mai andare") Rimbaud viene ferito ad una mano, e Verlaine finisce in prigione con l'accusa di lesioni corporali. Davanti al tribunale respinge ogni accusa di sodomia.
Nel frattempo Rimbaud torna a casa e completa "Una stagione all'inferno".
Due anni dopo, nella Foresta Nera, si rincontrano. Verlaine viene preso in giro dall'amico a causa della sua crisi religiosa, iniziata in carcere ed espressa nella sua "Romances sans paroles".
Si lasciano nuovamente, definitivamente.
Nel 1875 Rimbaud smette di scrivere (ha 21 anni), brucia gran parte dei suoi manoscritti e inizia a viaggiare. Muore in seguito ad un tumore alla gamba, abbracciando, poco prima della morte, la fede cattolica e richiedendo la confessione.


Non è certo uno dei film più leggeri in circolazione, ma se siete interessati alla vita dei due Poeti Maledetti, forse uno sguardo lo merita.
E' una loro breve biografia, una biografia del loro amore, della loro segreta relazione omosessuale (rinnegheranno sempre e comunque le accuse di sodomia mosse da amici e parenti... ciò che sappiamo è emerso da alcune poesie di Rimbaud). E' una finestra aperta su quegli anni, sulla vita decadentista, sull'uso di assenzio e droghe...E' il contesto in cui nacquero alcune delle più belle poesie del periodo decadentista (che io personalmente ho sempre adorato, preferendo, in verità, Baudelaire).

Alcuni dati tecnici:

Titolo originale: Total Eclipse
Regia:Agnieszka Holland
Anno: 1995
Durata:111 minuti
Vietato ai minori di 14 anni

Interpreti:
Leonardo DiCaprio - Arthur Rimbaud
David Thewlis - Paul Verlaine (attore già visto in Dragonheart, Sette anni in Tibet,Il grande Lebowski,Timeline, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban e in Kingdom of Heaven)
Romane Bohringer - Mathilde Maute
Dominique Blanc - Isabelle Rimbaud
Nita Klein - Madre di Rimbaud
James Thierrée - Frederic
Emmanuelle Oppo - Vitalie
Christopher Thompson - Carjat
Christopher Chaplin - Charles Cros

*CITAZIONE*

Verlaine: "Qual è la tua più grande paura?"
Rimbaud:"Paura che la gente mi veda come io vedo la gente"




***DUE POESIE SCELTE (a caso)****

A Arthur Rimbaud (di P.Verlaine)

Mortale, angelo E démone, vale a dire Rimbaud,
tu meriti il primo posto in questo mio libro,
benché uno sciocco imbrattacarte t'abbia trattato da debosciato
imberbe e mostro in erba e studente ubriaco.

Le spirali d'incenso e gli accordi di liuto
segnalano il tuo ingresso nel tempio della memoria
e il tuo nome radioso canterà nella gloria,
perché mi hai amato come bisognava.

Le donne ti vedranno gran giovanotto forte,
bellissimo d'una bellezza contadina ed astuta,
molto desiderabile, di un'indolenza audace!

La storia ti ha scolpito trionfante sulla morte
e fino ai puri eccessi amante della vita,
poggiati i bianchi piedi sulla testa dell'Invidia!



Lussurie (A. Rimbaud)

Carne, o solo frutto addentato dei giardini di quaggiù
frutto dolceamaro che impasta i denti di chi è solo
degli affamati di solo amore, bocche o gole,
e buon dessert dei forti, loro allegro desinare.

Amore! Sola emozione di coloro cui l'orrore
di vivere non commuove, Amore, che stritoli
sotto le tue mole gli indugi di libertini e ritrose
per il cibo dei dannati che scelgono i sabba,

Amore, tu m'apparisti a volte come un buon pastore
di cui sogna la filatrice seduta presso il focolare
le sere d'inverno, al calore di un chiaro sarmento,

ed è la Carne quella filatrice, e l'ora è giunta
che il sogno avvolgerà la sognatrice – ora santa
o no! che importa al vostro delirio, Amore e Carne?



ps.Un ringraziamento speciale va ad alessandroilgrande che mi ha fatto tornare alla mente questo film e che prontamente ho rispolverato dalla mia videoteca.