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lunedì 26 maggio 2008

Il quadro generale: attenta Santa Sofia!

A questo punto della campagna anti-inceneritore portata avanti dalla cittadinanza, bisogna fermarsi un attimo a fare un ragionamento. Nonostante noi siamo tutti d'accordo sul fatto che l'inceneritore non sa da fare, bisogna stare attenti a non finir con il pianger sul latte versato. La premessa è che Amadori vuole fare un inceneritore (anche per via degli incentivi europei), quindi lo farà, perché i soldi li ha. Il problema è che lui lo vuole costruire proprio lì, poiché risparmierebbe grazie alla preesistenza del vecchio. Se la cittadinanza riuscisse a raggiungere il suo obiettivo e impedire l'ampliamento o costruzione dell'inceneritore, a quel punto la pressione di Sassi a far mantenere l'azienda del Campo a Santa non basterebbe più ad Amadori, che sposterebbe (almeno per ora) parte degli uffici altrove, e non solo (gli operai rischierebbero l'abbassamento dei salari e giorni a casa in mancanza di lavoro). Questa è una grossa minaccia che incombe visto che moltissimi santasofiesi lavorano lì, infatti il problema da prendere in considerazione è piuttosto la distanza dal centro del paese, che in linea d'aria è di soli 700m, quello che sostanzialmente aveva detto Aleotti tra i fischi della platea. Quindi è inutile tapparsi occhi ed orecchie e urlare "No inceneritore!" rischiando di provocare danni quasi peggiori. L'unica alternativa valida consisterebbe nella costruzione di una specie di depuratore (di cui si è parlato) che sarebbe in grado di dividere gli elementi nocivi rilasciando solo azoto e composti organici da buttare semplicemente in terra.
Ora c'è da chiedersi quale sia il bene del comune...