Ascolta radio akalakala!

sabato 22 agosto 2009

c'è chi l'amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione....

CONSELVE (Padova) - Fabrizio De André, oggi, a Conselve, avrebbe trovato la versione moderna di una storia di cui s'era già innamorato. Lì, tra i diecimila abitanti che vivono d'agricoltura e commercio, a inquietare (non poco) gli animi dentro e fuori le tremila case strette nella distesa pianura padovana, ci sarebbe una "bocca di rosa" che, a differenza di quella di Sant'Ilario, ha compagnia, in una stanza poco lontana dal centro l'amore forse lo fa solo per professione, e le mogli del concupito le fa rientrare in anticipo dalle ferie. La voce della presenza in paese di Denise, Melissa e Consuelo girava già da un po'.
«Sono belle, non solo di giorno, e hanno un sito», volava di tavolino in tavolino, di briscola in briscola, di bicchiere in bicchiere, tra i palazzi appartenuti un tempo alle nobili famiglie veneziane. «Così è: qui il novanta per cento degli uomini non ragiona con la testa, ma con un'altra parte del corpo - racconta al cronista del Gazzettino corso lì al primo sospetto la barista del locale fronte Duomo, che invece è pragmatica, e in chiacchiere non si perde -. E sono soprattutto i più vecchi, gli ultrasettantenni in forza di viagra a provarci». Ad alzare lo sguardo dallo scopone scientifico per seguire qualsiasi gonnella di fanciulla. Figurarsi averne tre compiacenti. A pochi passi. L'ha capito Melissa. Che online, in un italiano incerto, ma solo nella forma e non nelle intenzioni, si ritrae come "la novità bella a Conselve, una dea tutta da scoprire", sotto un corpo di bionda col seno coperto solo dalla sua mano.
Melissa che al telefono chiede 80 euro solo per conoscerla. Melissa che aspetta che arrivi. Anche subito e fino alla mezzanotte, per mettersi d'accordo su "che tariffa vuoi". La signora della Parrocchia, intercettata al telefono, sembra non saperne nulla: «Case a luci rosse? Mai sentite». Le fa eco un ristoratore locale: «Non venga a indagare, fa un giro a vuoto». Eppure la prima ad essere arrivata, a Conselve, e a essersi tirata addosso "l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso", sarebbe arrivata in inverno. Si chiama Consuelo. Mora, acqua e sapone, in tuta. Consuelo che al telefono non risponde. E che se ne sarebbe ripartita già in primavera (forse punita "dall'ordine costituito"?). Con un messaggio così, c'era da aspettarselo: «Sono disponibile per incontri particolari senza limite di tempo anche con maturi, lunghi preliminari da urlo, a me puoi chiedere tutte quelle cosucce che non chiederesti mai a tua moglie o alla tua fidanzata. Se poi mi vuoi come padrona allora diventerai il mio schiavo».
E via, cellulare, preghiera di uso di un numero visibile alla chiamata, che agli anonimi e agli sms non risponde e la miccia accesa dalla strizzata d'occhio: «Ricevo una sola persona al giorno senza limiti di tempo», la spegne subito, in un batter di ciglio. Denise invece è la bionda, della casa d'appuntamenti che getta scompiglio. Denise che ha 23 anni, ti aspetta per un drink e ti sfila una riga sotto il cell, Denise che a sentirla è "il tuo sogno", nuda com'è sulla moquette, labbra impiastricciate di rosa confetto come i soli tacchi di vernice di cui è vestita, bendata, se non bastasse, da una pecetta che le oscura sguardo e riconoscibilità, le gambe intrecciate su un sedile d'auto piazzato al centro di un'officina per spot, perizoma a filo che scompare nella "terra promessa". Quella che, forse, a Conselve lei ha trovato. Con buona pace delle mogli.

Nessun commento: