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venerdì 17 agosto 2007

harry potter colpisce ancora....

MADRID – Harry Potter è entrato in azione sul volo Iberia 3249 proveniente da Amsterdam e atterrato domenica sera alle 22 all’aeroporto di Madrid. Insomma, la versione spagnola di Harry Potter: un «maghetto» 18enne che ha sventato una possibile rivolta dei passeggeri alla notizia che l’aereo, purtroppo per loro, era in quarantena. Bloccato in pista. Una viaggiatrice giapponese si era sentita male e i suoi sintomi lasciavano temere una malattia contagiosa. Nessuno sarebbe potuto sbarcare prima della conclusione dei necessari accertamenti sanitari. Con il passare dei minuti il nervosismo è cresciuto in cabina. Pallide hostess hanno cercato di calmare gli animi, senza immaginare che un ragazzo seduto tranquillo, in classe economica, accanto al padre avrebbe risolto presto la situazione, letteralmente con un colpo di bacchetta magica: Omar Issa Garcia, nato a Madrid dal matrimonio tra una spagnola e un palestinese, stava tornando da una tournèe in Giordania e teneva, ben riposti nell’apposita cappelliera, gli strumenti del suo incipiente mestiere: il prestigiatore. «Posso?» ha chiesto permesso al papà. «Può?» il genitore ha girato la domanda alle hostess. «Eccome!» è stata la speranzosa risposta. Il ragazzo ha estratto tre mazzi di carte da 70 centesimi l’uno che gli sono bastati per ipnotizzare un centinaio di passeggeri con i nervi a fior di pelle. Dopo qualche minuto, stupito dalle risate e dagli applausi, stranamente non ironici, provenienti dal settore dei passeggeri, si è affacciato il comandante dell’aereo. «Anch’io mi diletto di magia» si è entusiasmato il pilota, unendosi all’improvvisato spettacolo che, per quasi quattro ore, ha distratto i presenti e lasciato campo libero al servizio sanitario per esaminare la passeggera «sospetta». La specialità del giovane Omar, ha spiegato il padre con orgoglio, è indovinare la carta pescata dal mazzo e coperta da uno dei suoi spettatori: «Ormai non sbaglia più neanche un colpo». Il promettente illusionista, autodidatta dopo il folgorante incontro con un libro di Anthony Blake, emulo spagnolo di David Coperfield, ha ricevuto i ringraziamenti ufficiali di Iberia e della direzione dello scalo, dove non si erano mai visti sbarcare alle 2 di notte, con 240 minuti di ritardo, passeggeri sereni, se non divertiti, come all’uscita di un teatro.